Pisciotta A., Barone E., Di Lorenzo R. 

Table-Grape Cultivation in Soil-Less Systems: A Review 

Horticulturae, 2022, 8, 553; doi:10.3390/horticulturae8060553

L’uva da tavola è una coltura ampiamente diffusa in tutto il mondo ed è uno dei prodotti caratterizzanti e di pregio dell’area mediterranea. Malgrado la sua importanza e i progressi nel settore produttivo, la globalizzazione del prodotto, delle varietà e delle tecniche produttive ha impattato sul settore nel bacino mediterraneo e ha inasprito la concorrenza commerciale. L’innovazione della tecnica agronomica per l’estensione della finestra produttiva in un dato areale e la flessibilità alle esigenze del mercato possono incrementare la competitività e la qualità del prodotto. Ad oggi, la coltivazione in sistemi fuori suolo in ambiente protetto è uno degli approcci più innovativi e promettenti per il settore viticolo. Tra i principali vantaggi di questi sistemi rispetto alla tradizionale coltivazione in pieno campo si citano: minori costi del materiale vegetale, grande flessibilità e velocità nella sostituzione varietale, facilitata manipolazione dell’equilibrio  vegeto-riproduttivo, maggiore efficienza d’uso della superficie coltivabile, con incremento delle produzioni per ettaro e della qualità della produzione extra stagionale, maggiore sostenibilità ambientale riguardo all’uso di acqua, fertilizzanti e prodotti fitosanitari. Tuttavia, questi sistemi richiedono maggiori investimenti iniziali e adeguate competenze professionali, oltre che un adattamento alle caratteristiche varietali.  In Italia, la ricerca su questi sistemi è iniziata alla fine degli anni Novanta presso l’Università di Palermo, con sperimentazioni in vaso, con substrati organici e inerti, in serre fredde. I risultati sono migliorati negli anni con il miglioramento della tecnica agronomica e delle tecnologie nella serra, fino ad ottenere l’ampliamento della finestra produttiva, la doppia produzione in un anno, l’efficienza d’uso delle risorse. Tra i paesi più interessati alla ricerca in questi sistemi ci sono la Turchia e il Messico.

La riuscita di questo approccio innovativo è profondamente legato alla corretta gestione di ambiente, tecnica e genotipo. Temperatura e parametri luminosi sono tra i fattori chiave per la regolazione degli stadi fenologici della vite e per la produzione, poiché diverse sono le esigenze della pianta durante il loro ciclo biologico. Il corretto tipo di copertura della serra e i sistemi di gestione climatica consentono di raggiungere questo scopo. Scelte relative a substrato di coltivazione, volume e capacità di drenaggio del contenitore, acqua e nutrienti sono essenziali per l’attività radicale e i fabbisogni della pianta. Le caratteristiche vegetative e di fertilità della vite influenzano l’adattamento della pianta al sistema di coltivazione e la scelta della forma di allevamento idonea all’ambiente protetto. Inoltre, molti dei citati aspetti impattano anche la sostenibilità economica ed ambientale della coltivazione, come il passaggio da sistemi a ciclo aperto a sistemi a ciclo chiuso. 

La ricerca nel settore offre molteplici prospettive di approfondimento e di implementazione della coltivazione di vite senza suolo in diversi areali e per diverse tipologie di uva da tavola, con riguardo anche alla sostenibilità ambientale della coltivazione e delle risorse impiegate.

HTLM e PDF: https://www.mdpi.com/2311-7524/8/6/553