Sidibé A., Charles M. T., Nicolas O., Beaulieu C.
Preharvest UV-C affects lettuce resistance to Xanthomonas campestris pv. vitians and quality
Scientia Horticulturae 2021, 285; doi: 10.1016/j.scienta.2021.110094
La lattuga (Lactuca sativa L.) è attualmente l’ortaggio da foglia più consumato e diffuso al mondo. Come altre verdure da foglia risulta fortemente suscettibile a malattie e parassiti, che possono causare perdite significative di produzione. Tra queste malattie la maculatura batterica della lattuga (BLS), causata dal batterio Xanthomonas campestris pv. vitians (Xcv), può portare a grosse perdite economiche in particolare nella lattuga romana. La malattia è di difficile controllo e solo pochi pesticidi sono ammessi per la lotta a questo batterio. Inoltre, i consumatori sono molto più sensibili all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in agricoltura, criticando il loro eccessivo utilizzo. Per questo motivo è importante trovare metodi alternativi per la lotta ai patogeni delle piante. Un gruppo di ricercatori del Saint-Jean-sur-Richelieu Research and Development Centre e dell’Université de Sherbrooke in Canada hanno condotto una sperimentazione sull’uso della radiazione UV-C per controllare Xcv. Nel primo esperimento è stata applicata una dose ripetuta di UV-C (pari a 0,4 kJ/m² per dose, per un totale di 1,6 kJ/m²) per ogni ciclo di trattamenti. Le piante sono state inoculate con un ceppo virulento di Xcv 48 ore dopo il trattamento con UV. Nel secondo esperimento, condotto dopo l’inoculazione di Xcv, è stato effettuato un ciclo di trattamenti addizionali di UV-C con dosi totali di 2,4, 3,2 and 4,4 kJ/m². Nel terzo esperimento sono stati effettuati tre trattamenti con UV-C settimanali con intervalli di 48 ore, somministrando una dose di 0,4 kJ/m², partendo nella terza settimana dalla semina fino al raggiungimento della maturità commerciale e quindi la raccolta. Dalle analisi condotte a fine esperimento, il singolo trattamento con luce UV ha portato alla riduzione della suscettibilità a Xcv pari a 90, 30 o 10% rispetto al controllo non trattato, a seconda del sintomo valutato. I trattamenti aggiuntivi con dose 2,4, 3,2 e 4,4 kJ/m² hanno portato ad una riduzione della suscettibilità pari a 30, 45 e 50%. Le piante trattate con UV-C a 4,4 kJ/m² hanno mantenuto un peso fresco simile al controllo. Inoltre, in tutte le piante trattate è stato riscontrato un significativo aumento del contenuto di sostanza secca e minerali. I risultati ottenuti indicano che le piante trattate con UV-C mostrano maggiore tolleranza alla malattia, senza alcun effetto negativo.
HTML: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0304423821002016
PDF: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0304423821002016/pdfft?isDTMRedir=true&download=true