Consentino B.B., Rouphael Y., Ntatsi G., De Pasquale C., Iapichino G., D’Anna F., La Bella S., Sabatino L.

Agronomic performance and fruit quality in greenhouse grown eggplant are interactively modulated by iodine dosage and grafting

Scientia Horticulturae, 2022, 295, 110891; doi: 10.1016/j.scienta.2022.110891.

La melanzana (Solanum melongena L.) è un importante ortaggio in molte aree del Mondo, in particolare nel bacino mediterraneo. Anche questa coltura è interessata da innovazioni nella tecnica agronomica per l’incremento delle produzioni e il miglioramento della qualità del prodotto. Tra i vari approcci innovativi, gli autori della ricerca proposta si sono soffermati sulla biofortificazione agronomica con iodio (I), per l’arricchimento dell’ortaggio, e sull’applicazione dell’innesto erbaceo, per il miglioramento delle performance produttive e per il potenziale supporto alla biofortificazione. Lo I è un microelemento essenziale per l’uomo, in particolare per l’attività tiroidea, che viene acquisito attraverso la nutrizione, quindi anche attraverso alimenti vegetali. Pur non essendo essenziale per le piante, molte specie di interesse alimentare sono in grado di accumularlo nei propri tessuti e di renderlo quindi disponibile all’uomo.

Dal punto di vista sperimentale, sono stati confrontati i seguenti trattamenti combinati di innesto e biofortificazione su melanzana: piante non innestate, innesto su portainnesto dello stesso genotipo e innesto sul portainnesto della specie Solanum torvum Swartz; biofortificazione con tre dosi di I (0, 100, 300 e 600 mg L−1) in forma di iodato di potassio (KIO3) distribuito ogni due settimane attraverso spray fogliare e sulla superficie del suolo. Sono stati rilevati i parametri di crescita vegetativa, produzione e qualità commerciale.

I risultati hanno evidenziato che le concentrazioni intermedie di I non hanno penalizzato la crescita vegetativa, indipendentemente dalla condizione di innesto; inoltre, è stato riscontrato un aumento dei frutti commerciabili nelle piante trattate con queste dosi rispetto alle piante non biofortificate. Al contrario, la dose maggiore di I ha influenzato negativamente i parametri di crescita vegetativa e il contenuto di solidi solubili del frutto. L’innesto, ha influenzato positivamente la crescita vegetativa, in particolare quando associato all’assenza di I o alla concentrazione minore, e ha anche contribuito all’aumento di prodotto commerciabile e accumulo di potassio, ferro e zinco nei frutti. L’innesto ha inoltre probabilmente contribuito a mitigare gli effetti tossici di I in melanzana. Le dosi più alte di I hanno favorito l’accumulo di sostanza secca, vitamina C e antociani nei frutti. Nessun trattamento ha comportato un accumulo di glicoalcaloidi superiore al limite di sicurezza. I frutti hanno accumulato I in concentrazione maggiore per le dosi maggiori. Innesto e basse dosi di I hanno determinato un minore potenziale di imbrunimento della polpa.

A seguito della sperimentazione riportata, gli autori suggeriscono che la biofortificazione in I con dosi di 300 o 600 mg L−1 e l’innesto contribuiscono positivamente al miglioramento dei tratti nutrizionali e della produzione commerciabile delle melanzane.

HTLM: https://doi.org/10.1016/j.scienta.2022.110891.