Sono tanti i vantaggi delle coltivazioni senza suolo rispetto alla coltivazione tradizionale su terreno (senza trascurare gli svantaggi…). Spesso si fa riferimento alla maggiore produzione delle coltivazioni senza suolo e alla più alta efficienza d’uso delle risolse quando i sistemi sono gestiti a ciclo chiuso.
La nostra esperienza ci porta a segnalare tra i vantaggi anche la minore incidenza di avversità, malattie e danni che su terreno risultano più frequenti.
Ecco alcuni esempi relativi a malattie causate da agenti patogeni e insetti sulle varietà locali di melone immaturo.
L’oidio (o mal bianco) è una delle principali malattie causate da agenti fungini che colpiscono le cucurbitacee. Ad occhio nudo, si notano chiazze polverulente bianche sulla lamina fogliare, che tendono ad espandersi fino ad unirsi ricoprendo la foglia. Ne conseguono danneggiamento dei tessuti, ingiallimento con calo della fotosintesi, fino all’avvizzimento delle foglie colpite. La massa polverulenta, costituita da conidi, ovvero strutture derivanti da moltiplicazione agamica del fungo, si disperde molto facilmente su nuove foglie (Foto 1)
“L’insorgenza di malattie fungine sui frutti può essere causata anche da lesioni ai tessuti, che consentono l’ingresso di patogeni e conseguente insorgenza di marciumi (Foto 3).”
In coltivazioni senza suolo, i problemi elencati sono più occasionali anche perché viene a mancare il contatto dei frutti con il terreno e le infestanti (Foto 4).