Lata-Tenesaca, L. F., de Mello Prado, R., de Cássia Piccolo, M., da Silva, D. L., da Silva, J. L. F., & Ajila-Celi, G. E.

Forms of application of silicon in quinoa and benefits involved in the association between productivity with grain biofortification

Scientific Reports, 2022, 12, 12732. https://doi.org/10.1038/s41598-022-17181-4

La quinoa è una coltura che ha guadagnato notevole interesse negli ultimi decenni grazie al ricco profilo nutrizionale, che può essere ulteriormente migliorato con l’utilizzo di approcci innovativi come quello della biofortificazione agronomica. In aggiunta all’incremento del minerale o composto bersaglio, questa tecnica può potenzialmente favorire la crescita vegetativa e la produzione della pianta, oltre a influenzare il metabolismo della pianta con conseguente miglioramento di parametri qualitativi. Uno dei minerali che suscita interesse per la sua utilità al corpo umano è il silicio (Si), che viene mediamente accumulato dalla quinoa. Per indagare l’applicazione del silicio in questa coltura, il minerale è stato somministrato alla concentrazione 3 mM per via solo fogliare, solo radicale, radicale e fogliare congiuntamente, confrontando gli effetti con un controllo non trattato. Le applicazioni sono avvenute in quattro stadi fisiologici: otto steli da accestimento, piena fioritura, “granella allo stadio acquoso” e “granella allo stadio latteo”. Le piante hanno accumulato Si principalmente con l’applicazione contemporanea per via radicale e fogliare e seguita dal trattamento solo radicale, senza mostrare segni di fitotossicità alla concentrazione impiegata. Il consumo di 40 g di quinoa biofortificata (contenente 76 mg – via fogliare, 155 – via radicale e 205 – via combinata radicale e fogliare) al giorno, secondo i criteri descritti, potrebbe contribuire a soddisfare parte del fabbisogno quotidiano di Si per l’uomo (assunzione minima giornaliera di 50 mg Si). L’accumulo per via fogliare è stato più limitato e la somministrazione ripetuta è risultata determinante nell’accumulo di Si durante l’intero ciclo colturale. La biofortificazione in Si ha anche comportato l’incremento dell’efficienza di assorbimento e l’accumulo di azoto e fosforo nella vegetazione e l’aumento di composti fenolici nelle foglie. Anche per questi parametri, la somministrazione di Si per via radicale e fogliare, ma anche solo per via radicale, sono risultate le modalità più efficaci. Gli stessi trattamenti hanno favorito l’accumulo di sostanza secca nella vegetazione. Inoltre, la somministrazione combinata per via radicale e fogliare ha anche determinato un incremento sia del contenuto di acido ascorbico, sia della produttività dell’84% rispetto alle piante non sottoposte a biofortificazione, grazie ad una correlazione positiva tra accumulo di Si nella vegetazione, efficienza d’uso di azoto e fosforo e produzione di granella.

I risultati di questa attività sperimentale dimostrano che la biofortificazione della quinoa è una valida strategia di miglioramento della produttività e della qualità di questa interessante coltura, in particolare attraverso una somministrazione per via combinata radicale e fogliare. Tuttavia, gli autori suggeriscono la necessità di approfondire lo studio dei processi che determinano gli effetti descritti del silicio e di testare ulteriori criteri di somministrazione.

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