Li J., Scarano A., Gonzalez N.M., D’Orso  F., Yue Y., Nemeth K., Saalbach G.,  Hill L., de Oliveira Martins  C. , Moran R., Santino A., Martin  C.

 Biofortified tomatoes provide a new route to vitamin D sufficiency

 Nature Plants, 2022, Brief Communication. DOI: 10.1038/s41477-022-01154-6

Un gruppo internazionale di ricercatori, tra cui colleghi dell’ISPA-CNR di Lecce e altri italiani, ha presentato i risultati di una sperimentazione per la produzione di pomodori biofortificati con approccio biotecnologico per l’accumulo di provitamina D3, precursore della vitamina D3, essenziale per la salute umana. La provitamina viene normalmente acquisita attraverso l’alimentazione, e l’esposizione alla radiazione solare ne consente la trasformazione in Vitamina D nel corpo umano. Carenze di questa vitamina causano disordini e malattie, ad oggi note in circa un miliardo di persone nel mondo. Disponibilità e concentrazione della molecola negli alimenti sono spesso fattori limitanti nell’acquisizione da parte dell’uomo. Ad esempio, nella bacca di pomodoro la provitamina D3 viene convertita in colesterolo da specifici enzimi durante la maturazione, con conseguente impoverimento della bacca matura per questo composto. I ricercatori si sono quindi serviti dell’approccio biotecnologico del genome editing con sistema Crispr/Cas9 per modificare in maniera mirata un gene della specie necessario a produrre l’enzima (7-deidrocolesterolo reduttasi) coinvolto nel suddetto processo. In seguito all’assenza dell’enzima, la provitamina D3 non viene più trasformata e conseguentemente si accumula in foglie e frutti. Dalla sperimentazione è emerso che l’accumulo non ha intaccato la crescita vegetativa e la produzione delle piante allevate in serra; inoltre, ha consentito il raggiungimento di un soddisfacente contenuto di provitamina D3 nella bacca, tale da contribuire al fabbisogno giornaliero umano dei Vitamina D3. In aggiunta, gli scienziati hanno dimostrato che, esponendo fette dei pomodori biofortificati a raggi UV-B, è possibile ottenere un notevole contenuto di vitamina C nella stessa bacca.

Con questo approccio è stato possibile biofortificare per via biotecnologica foglie e frutti di pomodoro, ortaggio diffusamente consumato nel mondo, aprendo così una nuova strada per la prevenzione alle malattie causate da carenza di vitamina D.

HTLM (Open Access): https://www.nature.com/articles/s41477-022-01154-6#MOESM2