I microgreens sono giovani e tenere plantule, prodotti a partire dai semi di diverse specie e raccolti subito dopo lo sviluppo delle foglie cotiledonari.  Sono considerati nuovi alimenti funzionali in quanto ricchi di vitamine, minerali e composti fenolici. Il loro valore nutrizionale può essere ulteriormente migliorato attraverso la biofortificazione, quale tecnica per aumentare il contenuto di micronutrienti importanti per la salute umana o per ridurre elementi potenzialmente dannosi per particolari fasce di popolazione (soggetti con malattie renali croniche).

La rivista scientifica internazionale Journal of the Science of Food and Agriculture ha pubblicato i risultati di due prove sperimentali condotte dall’ISPA-CNR di Bari presso l’azienda partner Ortogourmet, per verificare come protocolli sperimentali incentrati sulla biofortificazione possono essere facilmente applicati nel contesto di una serra aziendale.

Nel dettaglio, scopo della prima prova sperimentale è stato quello di produrre microgreens ad alto contenuto in iodio. Sebbene sia un elemento non essenziale per le piante, lo iodio svolge un ruolo cruciale per la corretta funzione tiroidea e la salute metabolica generale. Si ritiene che la principale fonte di iodio per l’uomo sia il cibo. Nei prodotti orticoli, il contenuto di iodio dipende sia dalle concentrazioni che dalle forme presenti nell’ambiente. La biofortificazione delle piante con iodio può essere un metodo efficace per controllare le carenze di questo elemento nel corpo umano. Durante la prima prova sperimentale condotta presso l’azienda Ortogourmet, sono stati confrontati 3 livelli di iodio in soluzione nutritiva (0, 1,5 e 3 mg/L). Dai risultati è emerso che, sebbene in tutte le specie la concentrazione di iodio sia dose-dipendente, la bietola è la specie con il più alto contenuto di iodio. L’aggiunta di iodio in soluzione non sembra aver influito sulle performance agronomiche delle quattro specie studiate, con differenze attribuibili soltanto al genotipo.

Scopo della seconda prova sperimentale è stato quello di ottenere microgreens a ridotto contenuto di potassio, con il fine ultimo di fornire a soggetti affetti da insufficienza renale un prodotto alimentare alternativo, in grado di limitare l’assunzione di tale elemento. I livelli di potassio presenti in soluzione nutritiva a confronto sono stati: 120, 60 e 0 mg/L.  Dai risultati dello studio è emerso che solo in microgreens di pisello il contenuto di potassio non è influenzato dalla concentrazione di tale elemento in soluzione nutritiva. In tutte le altre specie, invece, la biofortificazione con 0 mg/L di potassio in soluzione nutritiva ha ridotto in media la concentrazione dell’elemento nei tessuti del 45%.  D’altra parte, riducendo la concentrazione di potassio nella soluzione nutritiva, si riduce la produzione di ravanello e pisello e la sostanza secca della bietola.

Lo studio dimostra come è possibile ottenere microgreens biofortificati in iodio o a ridotto contenuto di potassio e come la selezione della specie è fondamentale al fine di produrre alimenti funzionali per specifiche categorie di persone, il cui stato di salute potrebbe beneficiare di un piano alimentare personalizzato nel quale prevedere il consumo di ortaggi biofortificati.

 

Riferimento bibliografico:

D’Imperio, M., Bonelli, L., Mininni, C., Renna, M., Montesano, F. F., Parente, A., & Serio, F. (2023). Soilless cultivation systems to produce tailored microgreens for specific nutritional needs. Journal of the Science of Food and Agriculture.

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/jsfa.13222