È stata avviata una nuova prova di biofortificazione con silicio su pomodoro e melone locale presso l’Az. sperimentale “La Noria” (Mola di bari, BA).

Il silicio è un elemento utile ma non essenziale nelle piante, infatti non tutte le specie lo assorbono e lo accumulano allo stesso modo. La letteratura scientifica classifica il Solanum lycopersicum L. (pomodoro) come specie che difficilmente assorbe e accumula silicio; tuttavia, sono stati segnalati differenti comportamenti tra genotipi di pomodoro. Al contrario, le specie della famiglia Cucurbitaceae, come Cucumis melo L. (melone), sono considerate accumulatrici intermedie dell’elemento.

Allo scopo di confrontare la capacità di accumulo e quindi la possibilità di biofortificare diversi genotipi di pomodoro, anche in confronto ad una specie accumulatrice, saranno allevate le cultivar di pomodoro da industria “Alfa 200” e “Versus” e un genotipo locale di melone, ovvero carosello ‘Striato leccese’, in un sistema idroponico con pannelli galleggianti (floating system) su soluzioni nutritive con tre diverse concentrazioni di silicio (0, 50, 100 ppm). Assieme a valutazioni morfo-biometriche, l’analisi del contenuto in silicio dei tessuti vegetali sarà ripetuto due volte durante il ciclo di produzione di piantine. Questa attività ha carattere esplorativo e quindi non prevede la valutazione dell’accumulo a livello di bacca.